RACCONTI DI UN TEMPO PRESENTE. (…E se un giorno, per caso, ci incontrassimo…) è il titolo del nostro progetto che, nell’ambito del progetto S.T.E.P.S., nei prossimi mesi impegnerà i giovani allievi e le giovani allieve della nostra scuola di teatro e si aprirà alle fasce di popolazione di età più avanzata per far emergere dall’invisibilità le fragilità legate ai vissuti di solitudine e favorire uno scambio intergenerazionale.
In diverse occasioni, andremo ad incontrare persone anziane o sole e raccoglieremo le loro storie con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo tra queste due generazioni, adolescenti e anziani, apparentemente così distanti. Creeremo nuovi legami e promuoveremo un processo di “allenamento” all’ascolto, all’empatia e alla riconnessione tra persone.
Il materiale raccolto in questi incontri verrà poi lavorato drammaturgicamente dalla regista e drammaturga Nicoletta Vicentini per diventare uno spettacolo vero e proprio che andrà in scena a Settembre, in varie location della 3^ Circoscrizione.
Abbiamo programmato quattro date in cui far incontrare le due generazioni, per cercare un confronto, un dialogo e cercare di creare un ponte tra le due generazioni e trovare così il modo di parlare anche di solitudine mentre con gli incontri già lavoriamo per combatterla.
Chiunque desideri partecipare può mettersi in contatto con noi così da poter coordinare e gestire le presenze.
– 4 MARZO ore 16:00-18:00
– 18 MARZO ore 16:00-18:00
– 1 APRILE ore 16:00-18:00
– 13 MAGGIO ore 16:00-18:00
IL PRIMO INCONTRO, UNA COCCOLA CHE CI HA RIEMPITO IL CUORE
Giornata speciale quella che ha visto anziani e giovani confrontarsi e dialogare, quasi una coccola che ci ha riempito il cuore e l’anima. Giovani desiderosi di ascoltare le storie dei nonni e anziani che ci hanno riportato nelle loro vite di un tempo, con giochi aneddoti e parole ormai poco in uso…
Abbiamo iniziato con la signora Franca che ci ha “regalato” un racconto su S.Lucia tratto dal suo libro, che ci ha permesso di generare subito un ponte tra i desideri di una volta e quelli di oggi.
Il bisogno dei nonni di parlare dei propri ricordi ci ha subito trasportato in altre epoche in cui con poco si aveva tutto. Quando un gioco veniva sognato, desiderato e poi nascosto dalla mamma per ri-regalarlo l’anno successivo… Che meravigliose emozioni sono uscite ripescando i sentimenti di attesa e trepidazione davanti ad una vetrina (magari l’unica del paese)…
E il bisogno dei giovani, a cui spesso mancano quegli stessi sentimenti di attesa, perché ora possono avere tutto e subito con il gesto di un pollice. Ragazzi che sentendosi incastrati dall’uso e abuso dei mezzi tecnologici sentono il bisogno di un confronto reale con i pari e non filtrato da schermi e social. E anziani che passavano giornate intere fuori casa in mezzo alla campagna all’avventura…
IL SECONDO INCONTRO, TRA RICORDI, IMMAGINI E POESIE
Il secondo incontro ha confermato il valore del confronto tra le due generazioni: giovani e anziani.
Siamo partiti con una poesia scritta da un anziano presente, scritta dopo il primo incontro, e dopo ricordi condivisi, ci siamo poi trovati a raccontare una parte di noi stessi attraverso immagini evocative.
Ricordi, emozioni, vissuti di solitudine, malinconie, moltissime emozioni sono state messe in gioco da tutti i partecipanti, giovani ed anziani, che intrecciando le storie hanno avuto modo di riconoscere il valore profondo delle relazioni, anche quelle che si stanno intrecciando proprio grazie a questi incontri.
IL VECCHIO E IL RAGAZZO
(poesia scritta da Renato)
Per un vecchio come me,
raccontare ad un ragazzo
momenti della mia vita,
è un regalo che mi faccio.
Se hai la pazienza di ascoltarmi,
so tornar sui lontani passi della vita mia
e nel raccontarli, ancora vedo i colori,
ne sento i profumi, i suoni, la poesia
Io racconto storie sepolte
che a te non sembran vere
allontanate dal progresso
e dalle tante primavere.
D’inverno ho conosciuto un mondo
che tu ora puoi solo immaginare,
Poveri in tasca, pantaloni con le toppe,
lavoro e alla sera intorno al focolare.
Racconto cose di un tempo
in cui ancora tu non c’eri
e se tu racconti le tue
nasce un ponte tra oggi e ieri.
Poter raccontarti tanto
o magari anche poco,
per me è come scrivere cose
che resteranno anche dopo.