Locandina Spettacolo STEPS Affollata Solitudine

AFFOLLATA SOLITUDINE
Spettacolo teatrale per combattere la solitudine nato grazie al progetto S.T.E.P.S..

Uno spettacolo che ha preso forma in mesi di incontri tra adolescenti e anziani del quartiere San Massimo e della 3^ Circoscrizione, nell’ambito del  progetto S.T.E.P.S., una trama ispirata ai fili di relazione che si sono intrecciati durante queste occasioni in cui giovani e meno giovani si sono scambiati emozioni e narrati le proprie paure e fragilità legate ai vissuti di solitudine .

AFFOLLATA SOLITUDINE è un testo originale opera della regista e drammaturga Nicoletta Vicentini, che ha sapientemente intessuto una storia fatta di tante storie, mettendo in luce con delicatezza e ironia le diverse sfaccettature della solitudine nei giovani e negli anziani, generazioni solo apparentemente distanti. 

AFFOLLATA SOLITUDINE è andato in scena il 23  settembre al Parco Maggiolino di Via Friuli, a San Massimo, con repliche il 24 settembre a SpazioMio. Protagonisti sono stati i giovani allievi e le giovani allieve di SpazioMio e gli anziani che hanno preso parte al progetto, mettendosi in gioco in prima persona.

Un’occasione imperdibile per riflettere sul vissuto della solitudine in modo leggero, ma toccante e profondo al tempo stesso, per ampliare il nostro sguardo e, perchè no?, forse per sentirci anche un po’ meno soli noi stessi, grazie alla magia del teatro.

Lo spettacolo AFFOLLATA SOLITUDINE è il punto di arrivo del ciclo di incontri RACCONTI DI UN TEMPO PRESENTE (E se un giorno, per caso, ci incontrassimo…), il progetto che SpazioMio ha dedicato al tema della solitudine nell’ambito della sua partecipazione al progetto S.T.E.P.S..

Le repliche in programma

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PARCO MAGGIOLINO

Via Friuli - San Massimo

Nessuna prenotazione
In caso di maltempo lo spettacolo verrà annullato
Locandina Spettacolo STEPS Affollata Solitudine 1 e1691438669673 1 e1691439683564

SPAZIOMIO TEATRO

Via Corte Salvi 4 - San Massimo
STEPS GIOVANI ANZIANI 3 1

Aggiungi qui il testo dell’intestazioneCon S.T.E.P.S., riannodiamo il passato col futuro.

Sedia Di Scena Con Giacca E Cappello

RACCONTI DI UN TEMPO PRESENTE. (...E se un giorno, per caso, ci incontrassimo...)

Questo è il titolo del nostro progetto che, nell’ambito del progetto S.T.E.P.S., ha impegnato per mesi i giovani allievi e le giovani allieve della nostra scuola di teatro e si è aperto alle fasce di popolazione di età più avanzata per far emergere dall’invisibilità le fragilità legate ai vissuti di solitudine e favorire uno scambio intergenerazionale.

In diverse occasioni, abbiamo incontrato persone anziane o sole e raccolto le loro storie con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo tra queste due generazioni, adolescenti e anziani, apparentemente così distanti. Creeremo nuovi legami e promuoveremo un processo di “allenamento” all’ascolto, all’empatia e alla riconnessione tra persone.

Il materiale raccolto in questi incontri è stato elaborato drammaturgicamente dalla regista e drammaturga Nicoletta Vicentini per diventare uno spettacolo vero e proprio che andrà in scena a Settembre, in varie location della 3^ Circoscrizione.

Incontrarsi per combattere la solitudine.

LE DATE DEGLI INCONTRI A SPAZIOMIO

Adolescenti e anziani partecipanti al progetto si sono incontrati in quattro occasioni cercando un confronto, un dialogo e creando un ponte tra le due generazioni e trovando così il modo di parlare anche di solitudine, mentre già gli stessi incontri erano luoghi-occasioni di superamento di questa condizione. 

– 4 MARZO ore 16:00-18:00

– 18 MARZO ore 16:00-18:00

– 1 APRILE ore 16:00-18:00

– 13 MAGGIO ore 16:00-18:00

Incontro dopo incontro raccontiamo le storie...

IL PRIMO INCONTRO, UNA COCCOLA CHE CI HA RIEMPITO IL CUORE

Giornata speciale quella che ha visto anziani e giovani confrontarsi e dialogare, quasi una coccola che ci ha riempito il cuore e l’anima. Giovani desiderosi di ascoltare le storie dei nonni e anziani che ci hanno riportato nelle loro vite di un tempo, con giochi aneddoti e parole ormai poco in uso…

Abbiamo iniziato con la signora Franca che ci ha “regalato” un racconto su S.Lucia tratto dal suo libro, che ci ha permesso di generare subito un ponte tra i desideri di una volta e quelli di oggi.

Il bisogno dei nonni di parlare dei propri ricordi ci ha subito trasportato in altre epoche in cui con poco si aveva tutto. Quando un gioco veniva sognato, desiderato e poi nascosto dalla mamma per ri-regalarlo l’anno successivo… Che meravigliose emozioni sono uscite ripescando i sentimenti di attesa e trepidazione davanti ad una vetrina (magari l’unica del paese)…

E il bisogno dei giovani, a cui spesso mancano quegli stessi sentimenti di attesa, perché ora possono avere tutto e subito con il gesto di un pollice. Ragazzi che sentendosi incastrati dall’uso e abuso dei mezzi tecnologici sentono il bisogno di un confronto reale con i pari e non filtrato da schermi e social. E anziani che passavano giornate intere fuori casa in mezzo alla campagna all’avventura…

 

IL SECONDO INCONTRO, TRA RICORDI, IMMAGINI E POESIE

Il secondo incontro ha confermato il valore del confronto tra le due generazioni: giovani e anziani.

Siamo partiti con una poesia scritta da un anziano presente, scritta dopo il primo incontro, e dopo ricordi condivisi, ci siamo poi trovati a raccontare una parte di noi stessi attraverso immagini evocative. 

Ricordi, emozioni, vissuti di solitudine, malinconie, moltissime emozioni sono state messe in gioco da tutti i partecipanti, giovani ed anziani, che intrecciando le storie hanno avuto modo di riconoscere il valore profondo delle relazioni, anche quelle che si stanno intrecciando proprio grazie a questi incontri.  

 

IL VECCHIO E IL RAGAZZO

Per un vecchio come me,
raccontare ad un ragazzo
momenti della mia vita,
è un regalo che mi faccio.

Se hai la pazienza di ascoltarmi,
so tornar sui lontani passi della vita mia
e nel raccontarli, ancora vedo i colori,
ne sento i profumi, i suoni, la poesia

Io racconto storie sepolte
che a te non sembran vere
allontanate dal progresso
e dalle tante primavere.

D’inverno ho conosciuto un mondo
che tu ora puoi solo immaginare,
Poveri in tasca, pantaloni con le toppe,
lavoro e alla sera intorno al focolare.

Racconto cose di un tempo
in cui ancora tu non c’eri
e se tu racconti le tue
nasce un ponte tra oggi e ieri.

Poter raccontarti tanto
o magari anche poco,
per me è come scrivere cose
che resteranno anche dopo.

Renato


IL TERZO INCONTRO: SIAMO DIVERSI COME DUE GOCCE D’ACQUA

E anche il terzo incontro è stato una sorpresa. Ragazzi e anziani, due generazioni a confronto. Sorrisi, lacrime, qualche provocazione che sprona a pensare. Siamo unici, siamo diversi… Talmente diversi da essere uguali…
Ogni tempo è prezioso perché nulla accadrà di nuovo… Dobbiamo cogliere il presente come un dono, unico e speciale.

E così un nonno ci regala una poesia citata a memoria che ci sorprende e ci fa riflettere.

Nulla due volte

Nulla due volte accade
Né accadrà. Per tal ragione
Nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
Della scuola del pianeta
Di ripeter non è dato
Le stagioni del passato.

Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Ieri, quando il tuo nome
Qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.

Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?

Perché tu, ora malvagia,
dài paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e in ciò sta la bellezza.

Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.

Wislawa Szymborska


ULTIMO INCONTRO: LA MALINCONIA DEL DISTACCO

Il quarto ed ultimo incontro è stato velato da una nota di malinconia. Da una parte gli anziani desiderosi di altri incontri, dall’altra i giovani che, entrati in contatto con una realtà nuova, hanno creato un legame forte con la generazione dei nonni e sentivano anch’essi il bisogno di dare un seguito agli incontri. 

Entrambe le parti erano desiderose di parlare di Amore… Come funzionava una volta? Come si poteva conquistare un ragazzo o una ragazza? E come invece ora si rapportano i giovani? 

Da questo tema i discorsi sono poi virati poi all’uso e all’abuso dei cellulari e della tecnologia in genere. 

Ogni partecipante ha dato il proprio contributo aiutando il gruppo a comprendere quanto sian importante lo sviluppo tecnologico ma allo stesso tempo anche pericoloso, e minaccioso per la creazione di rapporti autentici.

Ci si è lasciati con la voglia di parlare ancora di Amore e con il desiderio di leggere insieme il testo che verrà realizzato dalla drammaturga Nicoletta Vicentini e che avrà come contenuti proprio gli incontri svolti a SpazioMio.

Si va in scena!

Conclusione del progetto... Uno spettacolo, anzi due!

Un percorso speciale, poetico, ironico, delicato, divertente; una scommessa  sulla quale abbiamo puntato sogni, desideri e aspettative: quella di vedere confrontarsi e lavorare insieme teatralmente adolescenti e anziani, teatranti e non, per creare qualcosa di magico, di inedito. 

Tante teste che insieme hanno creato, ascoltato, empatizzato, provato, lanciato idee, rivelato segreti, confidato pensieri che solo a pochi intimi erano concessi.

Questo e molto di più è andato in scena il 24 Settembre 2023 durante lo spettacolo che ha sancito la fine di un percorso durato ben nove mesi.

Come il periodo di gestazione che serve ad una persona per affacciarsi al mondo così il progetto: “Racconti di un tempo presente… E se un giorno, per sbaglio, ci incontrassimo?”, curato dalle maestre della scuola di recitazione SpazioMio e reso possibile dal Progetto STEPS e dalla 3ª Circoscrizione del Comune di Verona, è stato coccolato e immaginato per nove mesi: dalla sua ideazione, alla sua messa in scena conclusiva che ha debuttato al Parco Maggiolino con lo spettacolo “Affollata Solitudine” scritto da Nicoletta Vicentini.

Tra i fili d’erba di un grande parco, s’intrecciavano altri fili, fili sottili e forti, invisibili ma resistenti: i legami, che ragazze, ragazzi, anziane ed anziani hanno alimentato dal mese di Febbraio 2023, nelle sale del nostro spazio.

I legami sono fili difficili da curare, non sono adatti ad essere falciati come i fili d’erba, né ad essere manovrati come i fili della lana con i ferri per la maglia. La cosa più difficile per averci a che fare sta nel fatto che sono invisibili, che vanno alimentati, ma nello stesso tempo nutrono, che va data loro la fiducia dell’incontro che è sempre una fiducia ben riposta, ma fragile e delicata, che sono preziosi come il tesoro che ogni persona decide di affidare loro, ma anche come la forza che ci hanno restituito dopo averne percepito la presenza. 

È stato bello quel giorno in cui, per sbaglio, ci siamo incontrati e raccontati da cui, per volontà, è nato tutto questo!

Raccogliamo i feedback da chi ha partecipato al progetto...

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