IL METODO DELLE AZIONI – TENNESSEE WILLIAMS
Questo seminario teatrale basato su “Il metodo delle azioni” è consigliato sia a chi ha esperienza teatrale, anche attori professionisti, sia a chi non ha mai calcato le scene, ma ha lavorato sulle basi del Metodo, concepito da Konstantin Stanislawskji negli ultimi anni della sua vita.

Carlos Alsina lo ha sviluppato ulteriormente e ha creato una metodologia semplice ed efficace: un lavoro essenziale, fondamentale per l’attore. La tecnica di messinscena si basa sulle “azioni”: senza nessun supporto di psicologia del personaggio; si agisce per obiettivi.

Il workshop propone un un percorso di conoscenza con un approccio concreto, basato sulla pratica, con una didattica personalizzata.

L’azione è il perno del lavoro sul personaggio. Attraverso l’azione conflittuale l’attore trova un nuovo e prezioso procedimento tecnico, per una costruzione sistematica e ordinata della situazione scenica. Il compito dell’attore non è rappresentare emozioni vissute precedentemente e prestate al personaggio, bensì compiere azioni per raggiungere degli obiettivi, con il risultato che in conseguenza di ciò le emozioni che servono all’attore per una credibile interpretazione del personaggio, spontaneamente si manifestano. Non cercandole, si trovano.

Questo seminario permetterà di approfondire questo metodo accostandosi al teatro e alle caratteristiche poetiche dell’opera drammaturgica di Tennessee Williams, un grande scrittore nordamericano che ha contribuito al teatro del Ventesimo secolo con uno stile drammaturgico che combina l’emozione con la poesia, e con la critica al modo di vivere “americano”.
Sono pochi gli autori in cui vita e opera riescono ad avere una relazione così profonda e interdipendente: per il percorso artistico di un attore, questo teatro ha un’importanza enorme.

Il lavoro con l’emozione, quella vera e non “recitata”, è fondamentale per trasmettere allo spettatore i conflitti interiori dei personaggi. Il teatro di Tennessee Williams ci offrirà l’importante opportunità di rispondere, nella pratica, a questa domanda: come può l’attore evitare di ricorrere alle impostazioni artificiali e descrittive che lo allontanano dal profondo vissuto che il suo mestiere vuole rappresentare?

I momenti di questa esperienza saranno:

– Introduzione alla vita e alla produzione teatrale di T. Williams.
– Rapporto fra la sua vita e la sua opera.
– Caratteristiche della poetica di T. Williams.
– Lavoro sulle scene di diversi testi di T. Williams.

I partecipanti devono leggere l’opera completa che sarà loro assegnata, e in particolare la scena assegnata.
Non è obbligatorio avere la memoria della scena prima, ma sarà richiesta una conoscenza chiara del suo percorso.

Il seminario è composto da una base teorica che si rifà al seminario “Il metodo delle azioni” – i fonadamenti e da un percorso di esperienza pratica.
Si lavorerà su scene di testi di Tennessee Williams che verranno assegnate agli attori prima dell’inizio del seminario.

È consigliato un abbigliamento comodo.

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TENNESSEE WILLIAMS

Tennessee Williams, pseudonimo di Thomas Lanier Williams. è stato uno dei più importanti drammaturghi del Novecento americano, due volte vincitore del Premio Pulitzer, e scrittore.

Deriso dal padre per la sua sensibilità, decisamente poco in linea con il modello maschile dominante a quel tempo, coltivò un rapporto di grande affetto con il nonno, che negli anni successivi avrebbe persino portato con sé a Key West, l’isola della Florida dove acquistò una casa.

Durante gli anni Trenta, Williams frequentò vari college e lavorò presso l’International Shoe Company. Nel 1938 si laureò alla University of Iowa. In quello stesso anno la sorella fu chiusa in un ospedale psichiatrico. Williams non perdonò mai la madre per aver acconsentito alla lobotomia della sorella, e per anni avvertì un profondo senso di colpa. Anche lui, inoltre, soffrì nel corso della sua vita di gravi attacchi di panico, aggravati dal timore di poter incorrere in un dramma come quello che aveva colpito la sorella.

Ebbe diverse relazioni con uomini. Contrariamente a quanto si è creduto per anni, Willliams non ebbe difficoltà ad accettare la propria omosessualità.

Nel 1939, dopo aver vinto mille dollari messi in palio dalla Fondazione Rockefeller per i suoi atti unici American Blues, adottò il nome “Tennessee”.
Visse per brevi periodi in vari luoghi degli Stati Uniti, tra i quali New York, New Orleans, Taos (nel New Mexico) e Provincetown.
Nella prima metà degli anni Quaranta firmò un contratto con la Metro-Goldwyn Mayer per la stesura di una sceneggiatura.
Tra i registi che si sarebbero ispirati all’opera di Williams per trarne memorabili adattamenti cinematografici, ricordiamo Elia Kazan, Joseph Mankiewicz, Richard Brooks, Irving Rapper e Paul Newman. Ciononostante, Williams non si sentì mai particolarmente adatto al ruolo dello sceneggiatore.

La relazione amorosa di Williams con il suo segretario, Frank Merlo, durò dal 1947 fino alla morte di Merlo nel 1963 e regalò a Williams stabilità per un lungo periodo, ciò che gli permise di scrivere i suoi lavori più riusciti.
La morte di Merlo sprofondò Williams in un periodo di acuta depressione che durò un decennio e che lo avvicinò all’alcolismo.

Il 9 giugno 1980 il Presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, gli ha concesso una prestigiosissima onorificenza: la Medaglia presidenziale della libertà.

Fra le opere per le quali oggi Tennessee Williams è ricordato citiamo Lo zoo di vetro (Einaudi, 1987), Un tram chiamato desiderio (Einaudi, 1963) e La gatta sul tetto che scotta.