METODO MEISNER: UNA TECNICA TEATRALE PER RECITARE IN MODO AUTENTICO

“Recitare è vivere sinceramente in circostanze immaginarie”

Spesso quando siamo in scena, dimentichiamo come reagiamo nella vita e aggiungiamo o togliamo reazioni che nella realtà sono invece spontanee e naturali. 
Ed è proprio su questo punto che si focalizza il nostro lavoro con gli allievi: portare un pezzetto di sé stessi in scena e vivere la scena in modo pienamente autentico. 
Ed è ciò che ogni giorno cerchiamo di trasmettere attraverso l’insegnamento nella nostra scuola di recitazione.

Nel lavorare con gli studenti durante le lezioni di recitazione osserviamo che hanno bisogno di essere aiutati a rendere l’interpretazione teatrale il più naturale possibile, eliminando tutti quei costrutti innaturali che, quando si è in scena, si tendono a mettere in atto. 

Come formatrici teatrali sentiamo costantemente il bisogno di continuare a crescere, ad alimentarciattraverso lo studio delle tecniche teatrali, perché attraverso il lavoro con gli allievi emergonoproblematiche a cui dare soluzione. Ecco perché continuiamo a formarci, approfondendo tecniche teatrali con i massimi esponenti del teatro italiano e internazionale, anche organizzando periodicamente seminari e workshop teatrali aperti a chi desidera approfondire il proprio lavoro attoriale.

Il prossimo seminario teatrale a SpazioMio Teatro, il 24 e 25 giugno 2023, sarà proprio dedicato al Metodo Meisner, con la presenza di Anna Maria Cianciulli, attrice, regista e insegnante di teatro alla New York Film Academy, nonché traduttrice di Meisner e massima esperta italiana del suo Metodo teatrale.

Cerchiamo, però, di capire meglio di cosa si tratta.

Sanford Meisner e la tecnica teatrale della recitazione naturalistica

Sanfors Meisner
Sanford Meisner (31 agosto 1905 – 2 febbraio 1997), noto anche come Sandy, era un attore e insegnante di recitazione americano.
Come altri artisti della sua epoca, Meisner si ispirò agli insegnamenti di Konstantin Stanislavskij e al lavoro assieme agli attori del Group Theatre. Successivamente, si costruì un nome come uno dei migliori insegnanti d’America. 
Tra i suoi studenti più noti si possono citare attori di fama internazionale come Sandra Bullock, Dianne Keaton, Robert Duvall, Gregory Peck e Grace Kelly.
 
Nellarco della sua carriera artistica e formativa, Meisner sviluppò una forma di recitazione metodologica che ora è nota come Tecnica Meisner.
Oggi, l’approccio di Meisner alla recitazione naturalistica continua a influenzare il teatro americano e gli artisti che lo creano.

In cosa consiste esattamente la Tecnica Meisner?

“Per essere un attore interessante - diavolo, per essere un essere umano interessante - devi essere autentico e per essere autentico devi abbracciare chi sei veramente, verruche e tutto il resto. Hai idea di quanto sia liberatorio fregarsene di ciò che la gente pensa di te? Bene, questo è quello che siamo qui per fare.”

Per Meisner, recitare significava riprodurre reazioni umane emotive autentiche.
La migliore recitazione, secondo lui, era costituita da risposte spontanee.
Il suo approccio è stato creato per eliminare tutta l’intellettualità dallo strumento dell’attore e per renderlo una risposta spontanea a dove si trova, cosa gli sta accadendo e cosa gli viene fatto”, mira cioè a connettere gli attori con i loro partner di scena e a rispondere istintivamente agli stimoli.
 
L’obiettivo dell’approccio Meisner è che l’attore esca dalla propria testa, in modo che si comporti istintivamente nei confronti dell’ambiente circostante.
La tecnica insegna all’attore a pensare di meno, reagire agli stimoli ed entrare in contatto con i propri istinti ed emozioni
Bisogna agire prima di pensare: i tuoi istinti sono più onesti dei tuoi pensieri”.

Metodo Meisner: essere nel presente, rispondere agli stimoli e fidarsi del proprio istinto.

Meisner crede che l’attore debba fare ciò che fa il personaggio; se il personaggio sta ascoltando, l’attore deve davvero ascoltare. L’attore non finge di ascoltare, ascolta davvero e reagisce davvero.

Sandford Meisner ha osservato che il suo approccio “si basa sul riportare l’attore ai suoi impulsi emotivi e alla recitazione che è saldamente radicata nell’istinto”. Si basa sul fatto che tutta la buona recitazione viene dal cuore, per così dire, e che non c’è la mente. Sandy ha insegnato ai suoi studenti a “vivere in modo veritiero in determinate circostanze immaginarie”.

I 3 principi della Tecnica Meisner

L’approccio di Meisner alla recitazione enfatizza tre elementi:

1. La realtà dell’azione

Il fondamento della recitazione è la realtà dell’azione”
 
Meisner credeva fermamente che fare davvero sarebbe stato più efficace e più semplice per l’attore, che fingere di fare. 
Ad esempio, se le indicazioni di scena dicono che il tuo personaggio si sta grattando la testa mentre parla con l’altro personaggio, Meisner ti chiederebbe letteralmente di grattarti la testa invece di simulare di farlo.  
Se l’obiettivo del tuo personaggio è convincere l’altro personaggio a scappare con te, Meisner ti farebbe davvero provare a convincerlo. 
Non solo dimostrare l’aspetto esteriore di ciò che potrebbe sembrare, ma sforzarsi attivamente di farlo momento per momento.

2. Improvvisazione

“Sono convinto che il talento nasca dall’istinto”

Meisner sosteneva che l’istinto fosse una risorsa estremamente preziosa per l’attore, ma che spesso richiedeva la pratica. 
Credeva che l’attore dovesse valorizzare l’autentica spontaneità rispetto alla pianificazione e questo richiede un certo grado di vulnerabilità e coraggio da parte dell’attore. 

3. Il pizzico e l'ahi

Quello che fai non dipende da te; dipende dall’altro”

Il metodo Meisner pone l’attenzione sugli stimoli esterni (in gran parte dati dall’altro attore) e sulla risposta adeguata a ciò che ti viene dato. 
Il suo esempio più noto di questo è il “Il pizzico e l’ahi”. 
Se qualcuno dovesse pizzicarti nella vita reale, reagiresti naturalmente con un “ahi” a seconda dell’intensità. Tuttavia, in un contesto di performance, gli attori possono essere inclini a reagire in modo sproporzionato, o invece a “fabbricare” una risposta reagendo ad esempio come se uno fosse stato pugnalato invece che pizzicato, o forse non reagendo affatto.

Esercizi ed applicazione della Tecnica Meisner

Anna Maria Cianciulli Metodo Meisner

Come apprendere e fare nostro questo Metodo teatrale? Sicuramente è necessario approfondire come applicare i principi della tecnica teatrale attraverso la pratica e, con specifici esercizi che verranno approfonditi anche durante il seminario con Anna Maria Cianciulli.

Ad esempio, ci si concentrerà in particolare su tre aspetti fondamentali del Metodo Meisner:

  1. Ripetizione
  2. Preparazione emotiva
  3. Magico se…

1.La ripetizione

“Prima di imparare a pronunciare i tuoi dialoghi dovresti imparare ad ascoltare.”

È fondamentale allenare l’ascolto nella recitazione. L’ascolto avviene attraverso tutto il nostro corpo. Ciò significa mettere tutti i tuoi sensi al lavoro.
Quindi, come migliorare il tuo ascolto? La pratica più famosa e fondamentale della Tecnica Meisner è il gioco ripeti parola in cui gli attori, uno di fronte all’altro, ripeteranno osservazioni obiettive della vita reale finché il “testo” creato da questa interazione non si evolverà autonomamente, creato nella relazione.

2.La preparazione emotiva

Meisner chiede agli attori di immergersi nell’approfondire la loro connessione con le proprie emozioni e trigger, in modo che questa ricchezza di informazioni autentiche e unicamente individuali sia prontamente disponibile durante la performance.
Cosa puoi fare per essere “pienamente emotivo”, come direbbe Meisner?
I “compiti a casa” potrebbero includere la riflessione su cosa ti fa ridere, cosa ti fa piangere, cosa ti fa paura, ecc. e scoprire cosa scatena questi tuoi stati, così come come li sperimenti all’interno del corpo.

3. Il magico se…

Immaginare le circostanze è più facile a dirsi che a farsi. L’idea è che l’attore entri in scena sempre con un mondo interiore ricco e complesso, arrendendosi poi completamente al successivo flusso di azione e relazione con ciò che gli sta intorno. 
Riconoscendo che la preparazione emotiva basata solo sulle proprie esperienze personali non sarebbe sempre applicabile, Meisner sostiene che gli attori debbano sviluppare un’immaginazione forte e agile: il “magico se…” cioè chiedendosi come si comporterebbero se si trovassero in quella situazione.
Più l’attore vive queste false circostanze in modo veritiero, più sarà emotivamente preparato.

Approfondire le tecniche teatrali: SpazioMio Teatro incontra il Metodo Meisner

“Ho frequentato l’Accademia di Recitazione Paolo Grassi a Milano, mi ha dato molti strumenti per crescere come attrice”, racconta Michela Ottolini, direttrice della scuola di recitazione di Verona, SpazioMio Teatro.

“Il mio primo riferimento è il lavoro di Stanislavskji, appreso in Accademia, e poi approfondito con il mio maestro di recitazione Carlos Maria Alsina in particolare sul Metodo delle Azioni. Poi mi sono imbattuta nella tecnica di Ivana Chubbuck, che parte dalla grande didattica del passato per portarla a un livello più completo.”

Prosegue Michela: “Attraverso un libro della casa editrice Dino Audino Editore, che dedica una collana al teatro e alla recitazione, mi sono imbattuta nel libro di Sanford Meisner “La recitazione”,tradotto in italiano da Anna Maria Cianciulli. La lettura del testo mi ha lasciato entusiasta e desiderosa di provare la tecnica per scoprire se effettivamente fosse efficace.”

La nostra avventura alla scoperta del Metodo Meisner è iniziata così: le lezioni di recitazione a SpazioMio Teatro sono diventate il campo di prova e gli allievi di teatro hanno sperimentato questa tecnica teatrale assieme a noi, mentre ci mettevamo in contatto personalmente con la massima rappresentante e conoscitrice della tecnica Meisner: Anna Maria Cianciulli.

Dopo pochi mesi dal primo contatto, siamo state orgogliose di ospitare Anna Maria a SpazioMio Teatro per un seminario teatrale dedicato al Metodo Meisner, che avremo la gioia di replicare quest’anno.”

Un’opportunità unica per approfondire un approccio teatrale che aiuta l’attore a vivere autenticamente la scena.